FABIO VOLO
Credendo a tutta questa storia del colpo di fulmine, conservavo la forma della verginità.
Una verginità nei gesti, nei sentimenti, nelle parole.
Conservavo
gelosamente uno scrigno pieno di parole mai pronunciate, gesti mai
compiuti, sguardi e sentimenti mai vissuti, mondi mai visitati.
Alla
donna della mia vita, il giorno che l'avrei incontrata, avrei donato un
campo di neve immacolato, intatto, mai calpestato prima, senza nemmeno
il segno di una piccola impronta.
E sarebbe stato tutto suo, solamente per lei.
E io, quel campo innevato, lo proteggevo.
giovedì 15 settembre 2011
Pubblicato da pazza innamorata alle 09:46
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